NOVARA: VITTORIO SEGHEZZI, GREGARIO E CAMPIONE
Lo sport novarese saluta Vittorio Seghezzi, un grande uomo di sport che ha reso lustro alla sua terra ed ha ispirato generazioni di amanti delle due ruote. Classe 1924, era l’ultimo superstite della leggendaria Cuneo-Pinerolo del Giro d’Italia 1949 e indimenticato gregario di Gino Bartali nella vittoria del Tour de France del 1948. Anche lui, proprio come il suo capitano, è stato uno dei ciclisti della Resistenza in quanto componente di una staffetta partigiana. Il comandante di quella staffetta, il commendator Guidetti, era anche il suo Presidente alla Ciclo Lombardo 1920, società con cui gareggiò ottenendo ottimi risultati a livello giovanile. Finita la guerra passò professionista alla fine del 1946 vestendo tante prestigiose maglie: Lygie, Edelweiss, Ganna, Bottecchia e Welter. Ha continuato a pedalare fino alla fine degli anni ’50 quando un brutto infortunio ha messo fine alla sua carriera agonistica. Tra i suoi piazzamenti personali di rilievo spiccano il terzo posto nella Marsiglia-Sanremo del Tour del ‘48 ed il secondo posto alla Tre Valli Varesine del ‘50. A livello di squadra resta nella memoria quel suo unico, mitico Giro di Francia nel quale si guadagnò il soprannome di El Diablo. «Mi spiace per Chiappucci, il primo diavolo sono stato io – ha sempre rivendicato –. Non c’era niente che potesse fermarmi: una volta ho pedalato per 42 km con la sella in mano». Dopo quella grande impresa, al rientro in Patria, gli Azzurri furono accolti dal Presidente della Repubblica Einaudi e dall’onorevole Andreotti che li ringraziarono per l’apporto dato alla coesione sociale in quei difficili giorni successivi all’attentato subito da Togliatti. Uomo dai molteplici talenti, Seghezzi è stato un acclamato baritono e attore nel film “Totò al Giro d’Italia”. Stimato dirigente sportivo, fu Direttore sportivo alla Faema per poi rilevare un maglificio a Nerviano restando sempre una preziosa risorsa per tante società sportive.