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TORINO: PREMIAZIONE QUARTI CLASSIFICATI ALLE OLIMPIADI INVERNALI DI PYEONGCHANG

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TORINO: PREMIAZIONE QUARTI CLASSIFICATI ALLE OLIMPIADI INVERNALI DI PYEONGCHANG

Mercoledì 25 luglio 2018 a Torino nella sala d’aste della Bolaffi S.p.A. (Via Cavour, 17) sono stati ufficialmente premiati da Roberto Fabbricini in rappresentanza del Presidente del CONI Giovanni Malagò e da Stella Bolaffi alcuni degli gli 11 atleti italiani che sono arrivati quarti alle ultime Olimpiadi invernali svoltesi nello scorso febbraio a PyeongChang (Corea). Alla presenza di numerose autorità sportive come il Presidente FIDAL Alfio Giomi e istituzionali come gli Assessori allo sport della Regione Piemonte e del Comune di Torino hanno ricevuto la medaglia gli atleti liberi dagli impegni di allenamenti estivi all’estero, vale a dire Dominik Paris (sci alpino) e 3 componenti della squadra di figure skating, Nicole Della Monica, Matteo Guarise e Ondrej Hotarek. Anche l’A.N.A.O.A.I. non poteva mancare ed era adeguatamente rappresentata dal Vice Presidente Nazionale Roberto Vanoli, da Giancarlo Caggiano Rappresentante Regionale A.N.A.O.A.I. e Riccardo Garosci Vice Presidente della Sezione A.N.A.O.A.I. di Torino. Questa premiazione, probabilmente unica a livello internazionale, non solo vuole rappresentare un rigoroso rispetto dei massimi valori ideali dello sport cari al fondatore delle Olimpiadi moderne, il barone De Coubertin, ma soprattutto vuole riaffermare la stima, l’apprezzamento e l’ammirazione del CONI e di tutto il mondo sportivo nazionale per l’impegno, la dedizione e i sacrifici, purtroppo non coronati dal successo, messi in atto da questi atleti nell’affrontare l’avventura olimpica. Artefice di questa iniziativa, che ha trovato nel Presidente del CONI Giovanni Malagò un consenso ed una partecipazione immediata ed entusiastica, è stato il Cavaliere del Lavoro e importante esponente del mondo filatelico internazionale Alberto Bolaffi che tante volte ha provato, sia nelle gare di sci che in quelle relative al mondo ippico, l’”ebrezza” di non salire sul podio. La medaglia conferita agli atleti in questa particolare occasione è stata creata ad hoc ed è del tutto originale. Lo posso affermare con viva soddisfazione avendo avuto dalla Bolaffi l’incarico di organizzare e gestire tutta la manifestazione sia come campione olimpico e tedoforo alle Olimpiadi Invernali di Torino 2006 sia come presidente del Challenge Stellina Race, l’importante gara internazionale di corsa in montagna riservata agli atleti provenienti da tutte le nazioni coinvolte nella Seconda Guerra Mondiale. E’ una competizione dalle caratteristiche molto particolari ed è stata ideata, promossa e sponsorizzata da Alberto Bolaffi per ricordare una grande vittoria ottenuta dalla formazione partigiana Stellina comandata da suo padre Giulio, pseudonimo partigiano Aldo Laghi, su preponderanti forze nazifasciste arroccate sulle pendici del Rocciamelone nell’agosto del 1944. “La medaglia che è stata consegnata ai nostri azzurri non è di legno, come viene comunemente pensata in maniera dissacratoria da un certo mondo pseudosportivo, ma di roccia, tratta dalle montagne della Valsusa, teatro del successo delle Olimpiadi invernali di Torino 2006” afferma con orgoglio Alberto Bolaffi. Senza tema di smentite posso dire che la medaglia di roccia è un perfetto simbolo della durezza della preparazione, dei sacrifici , della grinta e della passione dei partecipanti alle competizioni”. Ma la giornata ha avuto anche un altro aspetto peculiare. La premiazione voleva infatti degnamente celebrare il trentennale del Challenge Stellina, che per l’occasione è ritornato sul percorso storico: partenza dai 500 metri di Susa (dallo splendido scenario dell’Arco di Augusto) per salire fino ai 2.000 metri di Costa Rossa transitando dalle Grange Sevine, teatro della storica battaglia, utilizzando gli stessi sentieri dei partigiani di quegli anni. Quei sentieri che, dopo gli incendi che li hanno devastati alla fine della scorsa estate, sono tornati a rivivere dello spirito olimpico fatto di amicizia e fratellanza.

Livio Berruti

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