Acqua, Nobel Azzurro. La riflessione di Franco Del Campo sulla Giornata Mondiale dell’Acqua
L’Acqua è l’elemento primigenio, l’Acqua è vita. Lo sappiamo, ma ce lo dimentichiamo e la sprechiamo. Poi arriva la siccità, risultato dell’inquinamento climatico, e ce ne ricordiamo, forse troppo tardi, quando ci manca. In questo scenario, che rischia di essere catastrofico, arriva un premio tanto importante quanto sconosciuto ai più, il “Nobel dell’Acqua”, che in realtà si chiama Stockholm Water Prize. Ci interessa perché l’Acqua è di tutti, perché dentro e sopra l’Acqua si svolgono tantissime discipline sportive, ben oltre al nuoto. Ma ci interessa ancora più da vicino perché è stato assegnato ad Andrea Rinaldo, Azzurro del rugby, ordinario di Costruzioni idrauliche all’università di Padova ed accademico dei Lincei. Andrea Rinaldo è veneziano e quindi ha l’Acqua negli occhi, nelle ossa e nell’anima. Appartiene a una famiglia di ingegneri idraulici e sogna di “salvare Venezia, che vive di acqua e di acqua rischia di morire”. Il suo lavoro è stato considerato “straordinario” dallo Stockholm Water Prize, ma secondo lui è “un po’ esagerato”. Per il resto, da scienziato, aggiunge: “…inutile girarci intorno. Bisogna ridurre le emissioni di gas serra, contenere la temperatura dell’aria, ridurre l’impatto ambientale”. Non sarà facile –a quanto pare- vincere questa partita ambientale a favore dell’Acqua, e di tutti noi, ma Andrea Rinaldo, da Azzurro del rugby, è abituato a lottare. “E’ uno sport spietato –dice- e il più bravo vince, non ci sono furbizie e il risultato sportivo che ottieni è la logica e naturale conseguenza di quel che ci metti dentro, del coraggio, che si trasporta inevitabilmente nell’etica del lavoro e dello scienziato”. Ma Andrea Rinaldo è un ingegnere che ama anche la poesia e ci regala un verso di W. H. Auden: “a migliaia sono vissuti senza amore, non uno senz’acqua”. Anche per questo faremo il tifo per lui.
Franco Del Campo
Consigliere Nazionale ANAOAI
