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Il corpo delle atlete: l’approfondimento del nostro Consigliere Franco Del Campo

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Il corpo delle atlete: l’approfondimento del nostro Consigliere Franco Del Campo

Il corpo è importante. Lo sappiamo tutti, ma gli chi fa sport lo sa più degli altri. Chi fa sport è abituato a consultare, guardare, ascoltare, sussurrare, al proprio corpo, che risponde a modo suo. Noi siamo il nostro corpo, che è lo strumento per interagire con il mondo circostante, ecco perché dobbiamo curarlo ed evitare di rovinarlo. Il corpo degli atleti, e delle atlete in particolare, è diventato un paradigma, un modello di riferimento, da ammirare e forse cercare di imitare.Federica Pellegrini, la nuotatrice che ha vinto tutto, da quando ha smesso di allenarsi, ha scoperto -con qualche sorpresa- che il suo corpo sta cambiando.In un’altra dimensione, però, emerge quello che un po’ tutti sapevano o almeno sospettavano. Il corpo, specie quello delle atlete, può diventare una sorta di gabbia dentro la quale si rimane intrappolati o intrappolate.

Ecco, allora, che arrivano denunce o confessioni di giovani atlete che hanno raggiunto i vertici nazionali ed internazionali nella ginnastica ritmica. Per diventare le “farfalle” che tutti ammiriamo, per sfidare la gravità, vincere ovunque, riempendoci d’orgoglio, hanno dovuto sopportare non solo allenamenti massacranti, come in tutti gli altri sport d’alto livello, ma anche insulti ed umiliazioni. E’ proprio qui che si incrina il patto sacro tra tecnico ed atleta per raggiungere i risultati agonistici più alti. Tecnico ed atleta devono diventare tutt’uno, nel rispetto dei ruoli distinti, ma l’uno e l’altro -soprattutto se il tecnico è una donna che allena giovani donne- devono conoscere bene i limiti e come e a quali condizioni possono essere superati. Alle volte il patto sacro tra tecnico ed atleta viene violato dal doping, ma qui siamo nell’illecito penale. Questa volta, invece, secondo le denunce, che si stanno moltiplicando, sembra che il “doping” sia stata la violenza psicologica per indurre le atlete a pesare sempre meno. Potenti e leggere, un ossimoro più coerente con la Formula 1 che a delle adolescenti, costrette a combattere in modo ossessivo con il peso e restare straordinariamente forti e flessibili per deliziare i nostri occhi con esercizi impossibili.Lo sport, si sa, è fatto di impegno e fatica, tanta fatica, senza i quali non si possono raggiungere. Ma la violenza dell’insulto e l’umiliazione, da parte dei tecnici, quasi sempre donne, nei confronti delle proprie atlete -se venissero confermate- sarebbe di una gravità inaudita.

E la Federginnastica? Ha subito rilasciato un comunicato contro ogni forma di abuso e per il rispetto della persona. Ci mancherebbe altro. Ma nessuno, fino ad oggi, non si è accorto di niente? Nessuno ha intravisto quelle lacrime attorno alla tortura della bilancia? Difficile da credere. E adesso? Innanzi tutto non si potrà far finta di niente o cercare di sopire e nascondere il loro dolore. Forse si dovrà anche iniziare a riflettere sui limiti che nemmeno lo sport di vertice deve superare. Perché le “farfalle” non sono solo corpo e devono continuare a volare, non solo per una breve stagione.                

Franco Del Campo

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