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ATLETICA: DOMANI JACOBS VS KERLEY A NAIROBI NEI 100, GRINTA TORTU

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ATLETICA: DOMANI JACOBS VS KERLEY A NAIROBI NEI 100, GRINTA TORTU

Una scritta gigante domina lo stadio Kasarani di Nairobi: la casa degli eroi, “The Home Of Heroes”. Eroe sportivo lo è certamente Marcell Jacobs, l’uomo più veloce del pianeta, primo oro olimpico dei 100 metri dopo l’epopea Bolt. Eroe lo è stato anche Filippo Tortu campione ai Giochi con la staffetta. Al centro del mondo, a pochi passi dall’equatore, nel cuore dell’Africa, ricomincia l’avventura degli azzurri verso i Mondiali di Eugene. A 279 giorni dall’indimenticabile 1° agosto 2021, sabato pomeriggio il re di Tokyo Marcell Jacobs torna a sfrecciare sul rettilineo dei 100 metri, subito faccia a faccia con l’argento delle Olimpiadi Fred Kerley, nella prima delle tre sfide dirette, che si materializzeranno anche in Wanda Diamond League a Eugene (28 maggio) e nell’attesissima serata romana del Golden Gala Pietro Mennea il 9 giugno. Ogni angolo del globo guarda con attenzione e curiosità il duello di fuoco del Kip Keino Classic, ai circa 1800 metri della capitale keniana, quota che può agevolare prestazioni da sogno: sabato pomeriggio, start alle ore 16.55. Imperdibile.

Jacobs in corsia cinque, Kerley alla sua destra, in corsia sei. Alla sinistra della doppia medaglia d’oro (100 e 4×100 in Giappone) ci sarà invece il padrone di casa Ferdinand Omanyala (corsia 4) che ha saggiato nello scorso settembre le qualità della pista di Nairobi e delle sue condizioni ambientali (9.77). Lo stesso può dirsi per Tortu che proprio qui ha chiuso la propria stagione passata con il 20.11 nei 200 metri: per il brianzolo c’è la terza corsia. Complessivamente, al di là della battaglia tra il primatista europeo Jacobs (9.80 a Tokyo) e il leader del ranking mondiale e vincitore della scorsa Diamond League Kerley (9.84 ai Giochi), l’eccezionale cast propone altri due velocisti che hanno fatto meglio di 9.90 nella scorsa stagione, entrambi americani: l’argento olimpico dei 200 metri Kenny Bednarek, uomo da 9.89 e da 19.68, e il connazionale Isiah Young, a sua volta a 9.89. Immancabile Mike Rodgers (Usa), completano il parterre due atleti africani di buon livello come il sudafricano Henricho Bruintjies e il liberiano Emmanuel Matadi.

“The Olympic rematch”. A livello internazionale è stato presentato così lo showdown tra Jacobs e Kerley: nei giorni precedenti la gara si sono punzecchiati in maniera amichevole sui social, alimentando la rivalità e l’attesa verso un confronto che potrebbe ripetersi nella rassegna iridata, in casa dell’americano, quando a luglio ci saranno in palio le medaglie mondiali ad Hayward Field. Parlando con la stampa a Nairobi, Jacobs si è detto felice di aver viaggiato per la prima volta in Kenya: “So che questa pista è molto performante – ha sottolineato – non vedo l’ora di gareggiare, avrò rivali validi e mi auguro di correre veloce come mai fatto prima. Sarebbe importante iniziare subito con un successo”. Categorico Kerley: “Sono qui soltanto per vincere”, le parole della freccia Usa, che la pista la conosce già, per averci gareggiato nello scorso settembre, sfruttando a pieno i due metri di vento consentiti per abbassare il primato personale fino a 19.76. Un crono che quest’anno ha già avvicinato con il 19.80 di Walnut mentre sul rettilineo era già sceso sub-10 a fine marzo con il 9.99 di Coral Gables. Per Jacobs, come noto, si tratta invece del debutto stagionale all’aperto dopo la meravigliosa impresa dei Mondiali indoor di Belgrado, culminati nella medaglia d’oro e nel record europeo di 6.41, migliore prestazione mondiale dell’anno. I riscontri degli allenamenti erano promettenti al tal punto che lo sprinter e il suo entourage hanno scelto di anticipare il rientro, prima di testarsi sui 200 metri a Savona il 18 maggio.

In precedenza si sono incontrati soltanto due volte in carriera, Jacobs e Kerley, entrambe nella scorsa stagione: 2-0 il bilancio in favore del 27enne gardesano delle Fiamme Oro, allenato a Roma da Paolo Camossi. Detto della finale di Tokyo, quando l’azzurro ha beffato il texano firmando una delle maggiori imprese di ogni epoca per lo sport italiano, i due sprinter avevano incrociato le armi tre settimane prima al meeting Herculis di Montecarlo: terzo Marcell in 9.99, sesto Fred in 10.15. Ma non vuole restare a guardare il keniano Omanyala (già 9.98 quest’anno) che in conferenza ha promesso spettacolo per i tifosi locali: “Se prendo una buona partenza nessuno può raggiungermi…”, la sua previsione. Quelle meteo, invece, non escludono del tutto il rischio pioggia in una Nairobi che – trovandosi nell’emisfero australe – è in pieno autunno. Anche tra Omanyala e Jacobs esiste un legame, seppur indiretto, visto che non si sono mai affrontati in passato nei cento (nei 60 sì, a Lievin il 17 febbraio, Crazylongjumper al trionfo in 6.50, Ferdinand quarto in 6.57). Il primatista africano, infatti, con il 9.77 che nello scorso settembre l’ha reso l’ottavo uomo di sempre, ha anche estromesso Jacobs dalla top ten di ogni epoca, spingendolo all’undicesimo posto. Quello che è certo è che in Kenya trema (a dir poco) la migliore prestazione mondiale 2022 detenuta dal ghanese Benjamin Azamati con 9.90 (Austin, 25 marzo).

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