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Il rugby Azzurro torna alla vittoria con una finale dal film!

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Il rugby Azzurro torna alla vittoria con una finale dal film!

Il rugby non è uno sport olimpico. E’ un paradosso storico, visto che si tratta di una disciplina che ha segnato la nascita dello sport moderno. La sua presenza ai Giochi olimpici è stata saltuaria e a tratti tempestosa (con un’invasione di campo nella finale USA-Francia all’Olimpiade di Parigi nel 1924) e alla fine il rugby è stato escluso (salvo quello a 7 da Rio nel 2016). La leggenda racconta che è nato 1823, nella città di Rugby, quando un giocatore, William Webb Ellis, prese il pallone con le mani e andò a segnare una “meta” e solo nel corso dell’Ottocento definì le sue regole. Ma il rugby, di origini aristocratiche e “disciplina” formativa per le classi dirigenti dell’Impero britannico, si è costruito nel tempo la sua piccola Olimpiade esclusiva, dal 1883 con Galles, Inghilterra, Irlanda e Scozia. Diventa “Cinque nazioni” con l’arrivo della Francia e “Sei nazioni”, nel 2000, con l’ammissione dell’Italia. La goliardia britannica, che non si smentisce, ha inventato anche un premio sarcastico, il Cucchiaio di legno (Wooden Spoon), per l’ultimo arrivato. Un “premio” vinto troppe volte dall’Italia negli ultimi anni. Ma quest’anno, dopo 36 sconfitte consecutive, gli azzurri –scesi in campo con i colori dell’Ucraina- hanno sconfitto, a un minuto dalla fine, 22-21, il Galles in casa a Cardiff. Come se non bastasse, in questo sport “bestiale giocato da gentiluomini”, Josh Adams, premiato come miglior giocatore della partita (“man of the mach”), voleva donare la medaglia a Ange Capuozzo, l’italiano, che ha segnato l’ultima meta.  Ange, nato a Le Pont-de-Claix, da genitori italiani emigrati in Francia, però ringrazia, lo abbraccia e gliela restituisce. Questo è il rugby e il gesto è davvero  …olimpico!

Franco Del Campo

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