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Gut-Behrami oro nel SG femminile. Brignone 7ª: “Ho dato il massimo”

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Gut-Behrami oro nel SG femminile. Brignone 7ª: “Ho dato il massimo”

Lara Gut-Behrami ha vinto la medaglia d’oro nel supergigante femminile alle Olimpiadi di Pechino 2022. A Yanqing, la ticinese può così coronare la sua carriera conquistando l’unico titolo che mancava al suo palmares, prendendo la sua seconda medaglia in questi Giochi e la terza in carriera nella rassegna a Cinque cerchi. Gut-Behrami ha interpretato al meglio il tracciato della pista “Rock” in particolare nel tratto più alto tra i due salti principali, risultando anche molto veloce nei tratti di scorrimento per chiudere col tempo di 1’13″51.

Alle spalle dell’elvetica l’austriaca Mirjam Puchner, seconda a 22 centesimi, e l’altra svizzera Michelle Gisin, a 30 centesimi, che si è guadagnata la seconda medaglia olimpica in carriera. Ai piedi del podio per soli 3 centesimi l’austriaca Tamara Tippler.

Federica Brignone, migliore delle azzurre, si è classificata in settima posizione. La 31enne valdostana di La Salle pur non sbagliando quasi nulla e tenendo il ritmo della vincitrice nel tratto più tecnico, ha concluso a 66 centesimi dalla vittoria. Decima posizione per Elena Curtoni, a 83 centesimi dalla Gut. Più attardate Marta Bassino, 17esima a 1″57, e Francesca Marsaglia, 22esima a 2″10.

Federica Brignone: “Se tornassi in cima non saprei cosa fare di diverso da quanto ho fatto oggi. Non mi sono fatta sopraffare dalla pressione, non ho tenuto né frenato una curva, ho fatto i dossi dritti, azzeccando le linee ma non è stato abbastanza. Forse la curva nell’ultimo pianettino poteva venirmi meglio, cercando il pelo nell’uovo. Sinceramente ho fatto quello che avevo in testa dando il massimo: semplicemente non sono stata la migliore in queste condizioni. Lo sono stata tutto l’inverno in tante cose, però su una pista ed un tracciato elementare, senza difficoltà, tutte sono andate veloci. Quando ho visto partire le prime ho cercato di attaccare da cima in fondo, con tutta me stessa, ma non è stato abbastanza”

Marta Bassino: “Oggi non sono felice per il risultato ma sto bene rispetto al gigante, a quello che mi aveva lasciato. Ci avevo messo un po’ a riprendermi. Sembrava dover essere una pista molto più veloce, molto più tecnica ed invece era davvero facile da sciare anche nella parte centrale, dove c’erano le uniche quattro curve, era sciabilissimo. Non ho visto i miei intermedi, so di aver perso nella parte alta e sul finale”.

Francesca Marsaglia: “Arrivavo da un mese molto complicato dal punto di vista fisico e di conseguenza mentale, perché se non ti senti al meglio fisicamente sai di non poter dare il massimo in pista. Son consapevole di aver fatto tutto il possibile per riprendermi ed arrivare qua almeno bene fisicamente per dare il massimo. Il mio massimo non è stato abbastanza e mi spiace moltissimo anche per le mie compagne che stavano dominando in Coppa del mondo e vedere una pista così, mi spiace. Per noi è una delusione come squadra ma l’Olimpiade non è finita”

Elena Curtoni: “Si sa bene che in queste gare ciò che conta sono le medaglie. Ci ho messo il cuore, ci tenevo tanto e non è andata come volevo. Ci ho provato ma le gare di sci sono crudeli, questa più delle altre. La pista è facile, più di quello che ci aspettavamo, son partita attaccando perdendo nella parte centrale dove la Gut ha fatto la differenza. Avrò modo di analizzare meglio la mia gara. Sono delusa chiaramente, non è stato un inizio di Giochi semplice con quel carico emotivo gestendolo comunque bene, perché ero focalizzata su cosa devo fare, sulla mia sciata e su quel che devo fare sempre. È stato un peccato non avere il mio skimen con me anche se so di aver avuto dei buoni materiali, ci ho creduto anche per lui per il lavoro fatto fino adesso. Va bene così, questo non cambia quanto fatto fino ad ora quindi vado avanti e da domani c’è un’altra chance con le prove di discesa. Cercherò di voltare pagina più in fretta possibile”

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