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“Ombre cinesi” su Peng Shuai

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“Ombre cinesi” su Peng Shuai

Il mistero sul caso della tennista Peng Shuai sembra ormai un gioco di “ombre cinesi”. Il caso era esploso due settimane fa, quando si erano perse le tracce della vincitrice di Wimbledon e Roland Garros, dopo che aveva denunciato il vecchio e potente ex vicepremier Zhang Gaoli di abusi sessuali. Troppo in alto il rappresentante del Partito comunista cinese, troppo brava e famosa l’atleta trentacinquenne, vero e proprio orgoglio nazionale, in un paese che ha sempre puntato sullo sport per ottenere un riconoscimento internazionale. E così lo scandalo è stato coperto dal silenzio e dall’assenza.

Peng Shuai è scomparsa da giorni, ma il mondo dello sport, a tutti i livelli, si è mobilitato, minacciando anche ritorsioni pesanti, come il boicottaggio della prossima Olimpiade invernale di Pechino nel 2022 e di tutti i tornei tennistici già programmati. Così è subito iniziato il gioco di “ombre cinesi”. Smentite, email, post, tefonate, fugaci apparizioni per negare addirittura l’esistenza del caso e confermare che Peng Shuai sta bene e “sta riposando a casa”.

Forse è così, ma è più probabile che si sia attivato un antico meccanismo di stampo stalinista, quando gli oppositori, veri o presunti, scomparivano davvero e per sempre e anche le loro immagini, nel tentativo di cancellare e riscrivere la storia (avvenne anche con Trotsky). Ma oggi, nella società delle immagini questo sistema diventa sempre più difficile, anche per un paese all’avanguardia nell’intelligenza artificiale. Ecco, allora, il ritorno alle antiche e collaudate “ombre cinesi”. Vedere e non vedere, scomparire e riapparire, indovinare cosa c’è dietro quelle ombre, che occultano la realtà.

Ai tempi della Rivoluzione culturale era abituale la “rieducazione” dei dissidenti, che potevano ritornare a vivere solo se dichiaravano il loro “pentimento” ed obbedienza al Partito. Adesso speriamo che Peng Shuai esca dall’ombra, che stia davvero bene, anche se dovesse dirci che si è “pentita”, che è stato tutto un errore, compresa la sua denuncia di abusi da parte di un uomo troppo potente. Rimane però –sullo sfondo- un’ombra gigantesca, quella della Politica sullo Sport, che sembrava esaurita con l’Olimpiade di Berlino nel 1936, ma non è e non è mai stato così… 

Franco Del Campo

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